Un viaggio alla scoperta di una terra e di un popolo affascinanti,

con scuola di reportage e fotografia creativa

 

 

MALI

West Africa

 

 

La straordinaria etnìa Dogon, le città di Mopti, Bamako e Djénné, con la sua celebre moschea, il fiume Niger, i colorati mercati africani

 

Gentile amico,

come forse saprai, da molti anni organizzo corsi di reportage e fotografia creativa in Italia e all’estero. Per il prossimo febbraio 2007 ne ho programmato uno molto speciale in Mali, con l’assistenza di un tour operator di assoluta fiducia. La zona è bellissima e tranquilla: non ci sono problemi di alcun tipo.

Ci lasceremo alle spalle l’inverno per ritrovare il calore dell’Africa, in un territorio ancora poco sfruttato dal turismo. Saranno giorni in luoghi di grande fascino e impatto visivo, in una natura varia e insolita che ci sorprenderà, a contatto con il sorprendente popolo dei Dogon, in assoluto i più grandi scultori africani, famosi anche per la loro visione cosmologica. È un’occasione unica per conoscere un’area insolita del pianeta, per imparare a fotografare e magari prendere anche un po’ di sole.

Alla particolarità dell’itinerario si aggiunge il mio contributo personale. Infatti durante tutto il viaggio terrò le mie lezioni di fotografia “sul campo” (che sono adatte anche ai principianti e per l’uso della videocamera) con consigli pratici, chiarimenti tecnici ed estetici e anche alcune lezioni teoriche. Potrai vedermi al lavoro, pronto a svelare tutti i segreti del mestiere. È un’occasione unica ad un prezzo ragionevole da prendere… al volo. Sono a disposizione per ogni ulteriore informazione e non dimenticare che i posti sono limitati (per motivi di prenotazione aerea verranno assegnati in base alla data di iscrizione). Se non pensi di partecipare, ti sarei grato se potessi segnalare questo viaggio a un amico interessato.

Troverai notizie e foto a colori del Mali e il viaggio nel mio sito www.angelotondini.com alla voce “corsi di fotografia”.

Spero di sentirti presto e di incontrarti.

 

Arrivederci… in Mali!

 

 

 

    

 

    

 

 

PROGRAMMA

 

 

 

1° giorno / Milano – Casablanca – Bamako (capitale del Mali)

Partenza dall’Italia con volo di linea Royal Air Maroc per Casablanca. A volte ci possono essere alcune ore di attesa (con possibilità di visitare Casablanca) e coincidenza per Bamako in serata. Arrivo in tarda serata, accoglienza, trasferimento e pernottamento in hotel.

 

2° giorno / Bamako – Segou

Al mattino visita di Bamako. Punto d'incontro e di fusione tra popolazioni diverse, è l'esempio più autentico di città africana. Situata sulle rive del fiume Niger, immersa nel verde dei suoi giardini, Bamako sembra ancora un grosso villaggio al quale le costruzioni di stile neo-sudanese, ocra e bianche, conferiscono un'atmosfera di vetustà coloniale. Nelle stradine intorno ai vari mercati regna una attività intensa: donne dagli abiti variopinti, piccoli commercianti e "bana-bana" (venditori ambulanti) propongono a "bon prix" gli oggetti più disparati, dai prodotti tradizionali dell'artigianato locale, alla frutta invitante. Ovunque artigiani intenti al lavoro: orefici, pellettieri, tessitori accoccolati davanti ai rudimentali telai e abilissimi scultori del legno e dell'avorio. Nel pomeriggio partenza per Segou. Lungo la strada si possono osservare diversi villaggi dell’etnia Bambara, con le capanne rotonde coperte da un tetto in paglia. Arrivo a Segou in serata. La città fu chiamata “la bianca” poiché i francesi dopo la sua occupazione, costruirono innumerevoli abitazioni dipingendole di bianco, per distinguerle dalle sontuose abitazioni rosse dei possidenti locali e sottolineare il passaggio di potere. La città si estende sulle rive del fiume Niger. Lungo la darsena attraccano innumerevoli “pinasse”, barconi in legno con il fondo piatto, generalmente ricoperti da un tetto di stuoie. Sistemazione in hotel cena e pernottamento.

 

3° giorno / Segou – Djénné 

Al mattino partenza verso Nord attraverso il paesaggio tipico della "brousse", savana caratterizzata da enormi baobab e arbusti spinosi. Si incontrano numerosi villaggi agricoli abitati dalle etnie Bambara e Peul, con vivaci mercatini settimanali. I Bambara vivono in gruppi familiari fino a formare un villaggio. Ogni "grande famiglia" vive e sviluppa le attività quotidiane all'interno di un vasto cortile recintato. I Peul fondono le loro abitazioni di fango l'una nell'altra a formare un labirinto armonico e un gioco di volumi del tutto originale, dominato dall'immancabile moschea in puro "stile sudanese". Arrivo a Djénné, situata sul delta interno del fiume Niger. Cena e pernottamento nel campement di Djénné.

 

4° giorno / Djénné – Bandiagara

Mattinata a Djénné, in occasione del suo colorato mercato del lunedì, che verso mezzogiorno raggiunge il massimo dell’attività. Si svolge nella piazza antistante la moschea ed è un bel melange di gente e colori.

Antica cittadina fondata nel XIV secolo al centro di una laguna comunicante con il fiume Niger e col fiume Bani, un tempo centro religioso e commerciale assai fiorente, Djénné conserva oggi praticamente intatto il sapore della tradizione. L'architettura religiosa e civile, frutto di originali interpretazioni ed elaborazioni di svariati influssi culturali, è unica e ha assunto caratteristiche proprie arrivando a diffondersi in tutta la valle del Niger. Questo insieme abitativo unico ha meritato il titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. La grande moschea, certamente la più nota in Africa occidentale, con la sua caratteristica facciata ornata di colonne, è ritmata da tre massicci minareti. Nella piazza antistante allevatori Peul, pescatori Bozo, coltivatori Bobo, tutti si ritrovano trasformando una spianata polverosa in un incredibile acquarello i cui colori sono le genti, i loro vestiti e le mercanzie che recano. Visita della città con i suoi vicoli che si aprono tra case alte anche tre piani. I suoi palazzi tutti costruiti in banco (mattoni crudi) come la grande moschea, che con i suoi 45 metri di altezza rappresenta la più grande costruzione in terra del mondo. Camminando tra i vicoli, saremo attirati dai particolari architettonici, ma anche da dettagli umani (che dettagli non sono!), rappresentati dal lavoro dei “barrey”, i muratori di Djénné. Veri e propri artisti, che edificano case avendo come unico strumento le loro mani ed il fango. Conoscenze tecniche e metafisiche si sommano in loro facendo di un barrey un artigiano ma anche un grande iniziato. La casa che costruisce beneficia delle sue capacità edilizie e dell’uso di formule magiche, che la preserveranno da disgrazie e incidenti. Partenza per il paese Dogon, percorrendo una strada che attraversa una regione di “brousse”. Si raggiunge Bandiagara; cena e pernottamento in hotel.

 

5° giorno / Sangha – la falesia di Bandiagara – il popolo Dogon

Si prosegue per Sangha, villaggio localizzato proprio sul bordo della falesia di Bandiagara e partenza alla volta dei villaggi Dogon. I Dogon si rifugiarono in questa regione montuosa intorno al XII secolo per sfuggire alle persecuzioni islamiche. L’eccezionale isolamento ha permesso alle loro tradizioni e alla loro religione animista di arrivare fino ai giorni nostri. Scenderemo lungo le pendici della falesia di Bandiagara che qui termina direttamente sulla piana sabbiosa, e ci apparirà uno degli spettacoli più grandiosi di tutta l’Africa: i villaggi sono “incastonati” nella parete, sfidando le comuni regole gravitazionali. Le linee dritte delle case si alternano con quelle sinuose delle grotte. Predomina il color terra, accompagnato dal silenzio, interrotto solo dal vociare di bambini. In alto si possono osservare le grotte e le abitazione dei Tellem, gli antichi abitanti di questa regione, scacciati a loro volta dai Dogon. Le abitazioni di questo misterioso popolo si trovano anche a parecchie centinaia di metri dal suolo; vengono ancora usate come sepolcri e per custodire preziosi feticci. Per giungere nei villaggi si devono compiere facili e brevi camminate che vengono ampiamente ricompensate dallo spettacolo. Nei villaggi spiccano le tugunà, luoghi in cui il consiglio degli anziani tratta tutte le questioni concernente la vita del villaggio. La loro caratteristica è di avere una enorme tettoia costruita con gli steli del miglio: più alta è la tettoia più vecchia è la tugunà.. Assaporeremo attimi di vita quotidiana: donne intente a portare acqua, tessitori al loro telaio, anziani che intrecciano corde dalle cortecce di baobab. Un profondo crepaccio nella roccia ci porterà lungo il sentiero centrale del “villaggio degli spiriti” che percorreremo in silenzio: torri di argilla rossiccia, antichi granai, grotte e necropoli dove solo gli iniziati hanno accesso.

Pranzo a pic-nic. Nel pomeriggio assisteremo all’uscita delle maschere Dogon. Famose per le loro forme, che richiamano l’arte moderna e il cubismo, queste maschere rappresentano la vita del villaggio. Danzano in modo particolare nell’occasione di funerali, per rendere un ultimo omaggio allo spirito del defunto, e per incoraggiarlo a lasciare il villaggio. Cena e pernottamento nel semplice campement di Sangha.

 

6° giorno / I Dogon dell’altopiano – Mopti

Una pista dimenticata che ci porterà a scoprire i villaggi fortificati Dogon “di montagna”. Questi villaggi sono stati edificati in uno stile archi­tettonico inusuale per difendersi dagli attacchi delle bande di guerrieri mussulmani che spadroneggiavano in questa regione prima dell'epoca coloniale. Talvolta un unico muro, alto più di 5 metri, racchiude questi villaggi ancora abitati, cittadelle fuori dal tempo, a nido d'aquila sulla cima di impervie colline rocciose. Una breve camminata ci consentirà di scoprire Songho, villaggio sacro per l’etnia Dogon Qui si potrà vedere una grotta maestosamente, affrescata con disegni nei classici colori cosmogonici delle popolazioni africane (bianco, rosso e nero) dove vengono praticati i riti di iniziazione dei giovani. In occasione di questi avvenimenti vengono disegnati da secoli sulle pareti della grotta figure magiche e rituali.

Proseguimento per Mopti.  Escursione al tramonto sul fiume Niger in “pinasse”, per visitare qualche villaggio dei Bozo che vivono pescando ed essiccando il pesce. I Bozo sono anche ottimi muratori e costruiscono delle case in “banco” (fango misto a paglia) di pregevole fattura. Interessante l’incontro con le colorate piroghe che servono sia da traghetti tra le rive del fiume Niger o come mezzo di trasporto di merci provenienti da località isolate e accessibili solo via fiume (in funzione dell’ora d’arrivo a Mopti, l’escursione in pinasse sul fiume Niger potrebbe essere effettuata il mattino successivo). Cena e pernottamento in hotel a Mopti.

 

7° giorno / Mopti – San – Segou

Posto alla confluenza di due grandi fiumi, Mopti riveste oggi un importanza fondamentale per il Mali, poiché dal suo porto le imbarcazioni collegano via fiume regioni che altrimenti sarebbero completamente inaccessibili per buona parte dell’anno. Il suo mercato brulicante e carico di odori si sviluppa soprattutto intorno alla darsena, all’arrivo e alla partenza delle enormi piroghe che si riempiono o si svuotano dei loro carichi di merce e di gente. Soffermarsi ad ammirare il porto fluviale è un’emozione unica che porta indietro nel tempo e ricorda come erano probabilmente i nostri porti secoli fa. Dopo la visita, partenza alla volta di Segou. Sosta a San, vecchia "chefferie" dove ci sarà l'occasione per ammirare una delle più antiche moschee del paese e lo spunto per avvicinare e meglio comprendere lo stile architettonico di queste regioni. Arrivo a Segou, capitale del Regno Bambara, che conserva da una parte la memoria di grandi regni del passato e dall’altra possiede uno “charme” accattivante, rappresentato tra l’altro da piacevoli edifici coloniali. È anche il luogo dove il primo europeo della storia moderna, Mungo Park, ha raggiunto il fiume Niger, nel suo viaggio del 1795-96. Cena e pernottamento in hotel.

 

8° giorno / Segou – Bamako – partenza

Al mattino si prosegue per Bamako. Nel pomeriggio tempo a disposizione per il relax oppure per la visita del mercato centrale di Bamako, dove si possono acquistare le caratteristiche stoffe del Mali. C’è anche la “Maison de l’artisanat” uno delle esposizioni di sculture più interessanti di tutta l’Africa. Da vedere il mercato dei feticci e il museo, con le sculture Dogon che ispirarono Picasso e i cubisti. Camere a disposizione in hotel fino alla partenza, cena libera e quindi, trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo di rientro in Italia.

 

9° giorno / Casablanca – Milano

Arrivo a Casablanca al mattino e coincidenza per Milano.

 

   

 

   

 

 

Sistemazioni previste:

Bamako – Hotel Plaza o Salam 4*

Segou – Hotel Auberge

Djénné – Campement di Djénné*

Mopti – Hotel Ambedjele

Bandiagara – Hotel Cheval Blanc

Sangha – Campement de Sangha*

* I campement di Djénné e Sangha possono avere problemi di disponibilità di posti, nel caso in cui non ci fossero abbastanza camere i pernottamenti previsti saranno trascorsi con pernottamenti a Mopti o Bandiagara senza alterare minimamente il programma.

 

Altre informazioni:

Trasporti - Si utilizzano minibus  a 10-12 posti per i trasferimenti Bamako-Mopti e viceversa, Toyota Land Cruiser 4x4 (con massimo 4 passeggeri + autista) per le altre giornate. 

Organizzazione - Sono previste alcune facili camminate. Per il mezzogiorno si effettua alcune volte pranzo a pic-nic. Guida locale di lingua italiana. 

Clima – Nelle regioni saheliane il clima è temperato, secco e soleggiato con notevole escursione termica tra giorno e notte. In inverno le medie sono di 25°-30° di giorno e 12°-18° di minima, In autunno e primavera le temperature diurne possono arrivare anche a 40° e di sera circa a 20°.

Disposizioni sanitarie – È richiesta la vaccinazione contro la febbre gialla, che dura 10 anni e non ha nessun effetto collaterale. La profilassi antimalarica si può evitare con semplici accorgimenti pratici, dato che siamo nella stagione secca.

Formalità burocratiche – È richiesto il visto consolare. Necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza e il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla. Per la richiesta del visto, che sarà effettuato a cura della nostra organizzazione, ci vogliono circa 15 giorni.

Collegamenti aerei – Sono possibili partenze da tutte le città italiane collegate con Milano, con supplemento.

Caratteristiche e grado di difficoltà – Viaggio dedicato all’incontro con le genti del Mali, al fiume Niger, ai colorati mercati e all’architettura in argilla. Itinerario non faticoso con tappe non troppo lunghe. Buoni gli hotel ad eccezione delle sistemazioni a Sangha e Djénné in strutture un molto spartane, le uniche esistenti. Brevi camminate.

 

Maggiori dettagli e consigli pratici, anche per l’equipaggiamento fotografico, verranno forniti in seguito ai partecipanti.

 

N.B.

Per ragioni tecnico-organizzative, il circuito può essere effettuato in senso opposto senza alterare minimamente le caratteristiche dell’itinerario delle visite previste.

 

 

 

 

 

Organizzazione tecnica:

 

I Viaggi di Maurizio Levi

Via Londonio, 4 – 20154 Milano

Tel. 02 3493 4528 – Fax: 02 3493 4595

Email: info@deserti-viaggilevi.it – Web Site: www.deserti-viaggilevi.it

 

 

 

 

 

                 

 

 

 

Angelo Tondini è giornalista e fotografo e ha alle spalle 35 anni di attività, con 250 viaggi in 164 Paesi nei cinque continenti. Allievo del grande Art Kane, ha un archivio personale di 1 milione di diapositive. Nel 1988 è stato il primo uomo occidentale a raggiungere le sorgenti del Fiume Giallo in Cina. Nel 1991 ha vinto in Costarica il premio Expotur come reporter dell’anno e nel 2002 il premio ADUTEI (Enti del Turismo Stranieri) come miglior fotografo. Collabora con editori e riviste di tutto il mondo. È socio NEOS (Giornalisti di Viaggio) e CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).

 

 

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