BIRMANIA

Tra antichi templi e i popoli del Triangolo d’Oro

Gentile amico,

come forse saprai, da molti anni organizzo corsi di reportage fotografico in Italia e all’estero. Agli inizi di dicembre ne ho programmato uno molto speciale in Birmania, con l’assistenza di un tour operator di assoluta fiducia (I viaggi di Maurizio Levi). Il periodo scelto comprende il lungo ponte di S. Ambrogio e dell’Immacolata.

La Birmania è una terra per viaggiatori, uno dei Paesi più belli del mondo.

I punti forti del viaggio sono:

- la capitale Yangon (grande pagoda dorata di Shwedagon e architettura coloniale)

- la Roccia d’Oro a Kyaikhtyo

- la grande pagoda di Shwemandau

- i 4 Buddha giganti di Kyaikpum

- la capitale reale Mandalay

- Amarapura e i suoi 1000 monaci

- il lago Inle e i villaggi di palafitte

- l’area di Bagan

- le popolazioni del Triangolo d’Oro

- paesaggi straordinari e mercati tipici

Alla particolarità dell’itinerario si aggiunge il mio contributo personale. Infatti durante tutto il viaggio terrò le mie lezioni di fotografia “sul campo” (che sono adatte anche ai principianti e per l’uso della videocamera) con consigli pratici, chiarimenti tecnici ed estetici. Potrai vedermi al lavoro, pronto a svelare tutti i segreti del mestiere.

È un’occasione unica da prendere… al volo. Sono a disposizione per ogni ulteriore informazione e non dimenticare che i posti sono limitati (per motivi di prenotazione aerea verranno assegnati in base alla data di iscrizione). Se non pensi di partecipare, ti sarei grato se potessi segnalare questo viaggio a un amico interessato.

Spero di sentirti presto e di incontrarti… in Birmania!

 

 

                   

 

Programma del viaggio in BIRMANIA

con Scuola di Fotografia e Reportage di Angelo Tondini

 

1° - 2° giorno / Italia – Yangon

Partenza dall’Italia per Yangon con voli di linea. Arrivo in Birmania, trasferimento in hotel e quindi visita della città. Yangon, la capitale del Myanmar, venne fondata nel 1755 ed è una delle più affascinati capitali asiatiche. La città ha 5 milioni di abitanti di etnie diverse che convivono pacificamente: indiani, birmani, cinesi principalmente, ed è un affascinante misto di costruzioni di diversi stili: inglese di fine Ottocento, cinese, birmano, indiano. Bei viali costeggiati da case coloniali, imponenti palazzi vittoriani, pagode, templi cinesi, moschee e chiese cristiane. Chinatown, la pagoda ottagonale Sule al centro della città e si visita la grande pagoda Shwedagon, simbolo del Paese, una meraviglia di armonia e splendore. È il centro del buddhismo Theravada; costruita su una collina alla quale si accede da quattro grandi scalinate, sfoggia un’enorme cupola laminata in oro puro con migliaia di pietre preziose. Attorno ci sono molte altre pagode minori, piccoli stupa e templi. I fedeli inginocchiati che pregano, l’aria che profuma di incenso e il silenzio creano un’atmosfera estremamente mistica. Cena di benvenuto in ristorante tipico con spettacolo di danze birmane. Pernottamento in hotel. (in funzione dell’orario di arrivo a Yangon, la visita della città potrebbe essere spostata ad un altro giorno)

 

3° giorno / Yangon – Kyaykhtyo

Dopo la prima colazione partenza per la visita di Kyaikhtyo, la " Roccia d'Oro", a circa 180 km da Yangon. È un monte ritenuto sacro, che ha un grosso masso coperto di foglie d’oro, situato prodigiosamente in equilibrio sul bordo di una roccia. La piccola pagoda di Kyaikhtyo, di nemmeno 6 m di altezza, uno dei templi che attraggono un gran numero di pellegrini da tutto il Paese, si trova sulla punta del masso. Il precario equilibrio della grande roccia dorata, in bilico su una profonda fenditura, ha ispirato numerose leggende. Il masso sembra sfidare la forza di gravità, vibra ma non cade, grazie… al capello di Buddha custodito nella piccola pagoda.

Dall’alto la vista si allarga su colline boscose e su fiumi che si perdono all’orizzonte. Un’imponente scalinata gira intorno alla pagoda e permette di ammirarla da ogni lato. Per salire si prendono dei camion pubblici, alla base del monte Kyaikhtyo, adibiti al trasporto dei pellegrini. L’ultimo tratto, una salita di 45 minuti invece è da farsi a piedi. L'atmosfera sul monte Kyaikhtyo è carica di devozione e magia, con i pellegrini che pregano in piedi o in ginocchio intorno al masso. Cena e pernottamento al Kyaikhtyo hotel in cima al monte. Alla sera ci si può mescolare ai pellegrini, passeggiare intorno alla Roccia d'Oro illuminata da decine di candele, in un’atmosfera magica di religiosità.

 

                    

 

giorno / Kyaykthyo – Bago – pagoda Shwemandaw

Sveglia all’alba, per un’indimenticabile vista panoramica sulla Roccia d'Oro. Discesa del monte. Partenza in macchina per la visita dell’antica capitale Bago. Ancor oggi, tuttavia, resta un centro culturale e religioso importante. Molto famosa una statua del Buddha disteso, risalente al 994 d.C.. Fatto curioso: nonostante le sue notevoli dimensioni (55 metri di lunghezza e 16 di altezza), dopo la distruzione del regno Mon nel secolo 18mo, se ne persero le tracce. Fu ritrovata, più di cento anni dopo, dagli Inglesi durante i lavori di costruzione della ferrovia che conduceva a Yangon. A Bago visita della pagoda Shwemandaw, detta la grande pagoda d’oro, antica di 1000 anni, considerata una delle più sacre della Birmania. Nel pomeriggio passeggiata in un tipico villaggio su palafitte della popolazione Mon. Sulla via del ritorno sosta alla pagoda Kyaikpun, con 4 Buddha giganti alti 30 m., seduti schiena a schiena. Visita al tempio “Nat” il cui culto è molto forte e fa parte delle credenze comuni a tutti i birmani. In origine ogni villaggio aveva i suoi spiriti, i nat del raccolto o della pioggia, quelli buoni o cattivi, che dovevano essere placati con offerte di fiori e di cibo. I nat sono considerati un po’ come i nostri santi, a cui ci si rivolge nei momenti di bisogno. Cena e pernottamento in hotel.

 

5° giorno / Yangon – Bagan

Di primo mattino, trasferimento in aeroporto – volo Yangon / Bagan – e visita di Bagan. È uno straordinario parco archeologico, tra i più affascinanti di tutta l’Asia. In un immenso museo all’aperto, disseminati nella valle del fiume Ayeyarwady, si trovano migliaia di santuari, stupa, templi e monasteri. Qui sorgeva Bagan, fiorente capitale del regno Birmano fra l’XI e il XIII secolo. Capitale dell'impero birmano per oltre due secoli, fu fondata nel 1044 e sotto la spinta del fervore religioso, la corte diede il via alla costruzione di migliaia di templi (4.446) i cui muri interni erano per la maggior parte decorati da splendidi affreschi. La zona archeologica copre un’area di 42 kmq, in cui si trovano più di 2000 pagode. Di prima mattina “immersione” nel coloratissimo mercato di Nyaung-Oo: montagne di peperoncini rossi e di fragrante cannella, casse di frutti tropicali, mango e durian, pesce secco, erbe medicinali e strani miscugli in bottiglia. Visita della splendida pagoda Shwezigon, il cui stupa a forma di campana è diventato il prototipo per tutte le altre. Nel pomeriggio visita ad altri templi tra i più importanti e scenografici – tra cui Ananda e Manuha – e alla fabbrica della lacca, tipica di Bagan. Giro in calesse nella campagna attraverso i villaggi e intorno alle pagode fino al suggestivo tramonto sulla pianura dall'alto di una pagoda. In mezzo svettano migliaia di templi: un momento che rimarrà impresso nella memoria. Cena al ristorante, con un interessante spettacolo di marionette locali. Notte a Bagan.

 

6° giorno / Bagan – Mandalay

Trasferimento via terra a Mandalay attraversando l’entroterra nel centro della Birmania, tra villaggi, campi coltivati e boschetti di palme. Arrivo per l’ora di pranzo. I continui spostamenti della capitale caratterizzano la storia della Birmania. Mandalay è l'ultima capitale reale birmana prima dell'avvento dell'impero coloniale britannico. Essa fu costruita in tempi relativamente recenti (1857) su uno spazio libero, in pianura, quando il re Mindon decise di trasferircisi, abbandonando la precedente capitale Amarapura, lontana solo 12 km. Al centro della città si trova il palazzo reale, ben protetto da un possente muro di cinta e da un fossato. Tutto intorno, la città si allarga lungo strade parallele e altre perpendicolari, dividendosi in quartieri ben squadrati. Pur trasformandosi in città moderna, Mandalay rimane luogo sacro per eccellenza, con la presenza del maggior numero di monaci della Birmania e un grande numero di pagode e monumenti religiosi. Ha una notevole rilevanza culturale ed è culla delle arti e dell'artigianato birmano: intagliatori di avorio, legno e pietra; scultori, tessitori, gioiellieri vi lavorano e vendono i loro prodotti, permettendo ai visitatori di osservarne l’abilità. Varie costruzioni testimoniano gli antichi splendori dell’ultimo regno birmano. Si visiterà il monastero detto “Palazzo d’Oro”, dai raffinati intarsi in legno, e si potrà ammirare il tramonto dalla collina di Mandalay che domina tutta la città. Visita ai laboratori degli artigiani che, con metodo antico, forgiano le sfoglie d’oro da applicare per uso religioso sulle statue di Buddha. Sistemazione e cena in hotel a Mandalay.

 

                  

 

7° giorno / Mandalay – Amarapura

Giornata dedicata alla visita, in prossimità di Mandalay, di un’altra antica capitale: Amarapura, cittadina molto interessante per l’atmosfera tipica birmana, che ospita il più grande monastero del Paese, il Mahagandayon, dove vivono più di mille monaci. La vita del monaco buddhista è molto dura e prevede solo 2 pasti, all’alba e in mattinata. Lì accanto si può passeggiare sul vecchio ponte pedonale tutto in legno di teak, lungo 2 km, che attraversa come una passerella il lago di Amarapura. Nel pomeriggio escursione a Mingun in barca navigando l’Ayeyarwaddy, il principale corso d’acqua del paese. Si ammirano nel villaggio: un’enorme pagoda rimasta incompiuta, una campana in bronzo di dimensioni colossali, considerata la più grande del mondo; e una pagoda a spirale con 8 terrazze concentriche simbolo del mitico Monte Meru del Nirvana, testimonianza della grandezza e delle ambizioni dei re del passato. Cena in ristorante locale e pernottamento a Mandalay.

 

8° giorno / Mandalay – Heho – Lago Inle

Trasferimento in aeroporto e volo per Heho, nello stato Shan, ai confini con la Thailandia, detto la “Svizzera birmana” per i bei paesaggi montani. Lo stato Shan, il più vasto del Myanmar, si estende per 500 km. da Mandalay fino ai confini laotiano e cinese. Rinomata per il suo clima mite, l'intera regione è coltivata a frutta e verdura ed è da qui che proviene la maggior parte del teak, il prezioso legname di cui il Myanmar è il principale esportatore mondiale. Trasferimento al lago Inle, attraverso un percorso panoramico tra verdeggianti montagne, e partenza in barca per l’escursione sul lago Inle. È uno specchio d’acqua poco profondo, dai fondali pescosi, una ventina di chilometri di lunghezza e una decina nel suo punto più largo. I villaggi sull’acqua, abitati dalla popolazione Intha, “i figli del lago”, sono costruiti su palafitte con strutture portanti in legno e foglie intrecciate di bambù essiccato per tetti e pareti. In totale simbiosi con l’acqua, questi villaggi costituiscono un ecosistema perfetto, dove natura e attività umana si fondono in armonia: il risultato è di straordinaria bellezza. Con le barche gireremo fra le palafitte che ospitano abitazioni e botteghe dove si lavora in modo tradizionale e tra i giardini galleggianti: con le alghe e il fango del fondale gli Intha hanno creato piccoli appezzamenti che vengono ancorati al fondale con lunghe canne di bambù. Sopra cresce ogni genere di ortaggi. Si effettuerà anche la visita al monastero Nga Phe Kyaung, interamente in teak e poggiato su 654 palafitte. Ci sposteremo sempre in barca, incrociando le canoe a un remo che gli Intha spingono in piedi, usando un braccio e una gamba. Lungo i canali c’è chi fa il bucato o si fa il bagno, mentre i bufali, impiegati per coltivare la terraferma della costa, si godono l’ammollo. Visita dell’importante pagoda Paung da Oo, il santuario più importante di tutta la regione, dove si incontrano anche rappresentanti di varie tribù che scendono dalle montagne per commerciare o pregare. Cena e pernottamento in hotel.

 

9° giorno / Heho – Kengtung (le popolazioni del Triangolo d’Oro)

Trasferimento all’aeroporto di Heho e partenza con volo per Kengtung. Arrivo nella cittadina capitale dello stato Shan, costruita attorno a un lago e circondata da montagne ricoperte da foreste vergini. Qui vivono 37 raggruppamenti di villaggi di varie e interessanti etnie, dette genericamente le tribù del "Triangolo d'Oro" al confine con Laos, Thailandia e Yunnan cinese. Il suo territorio montuoso offre inoltre condizioni ideali per la coltivazione del papavero da oppio. Si dice che Kengtung sia stata fondata 1000 anni fa ed è ricca di antiche pagode, templi e monasteri. Visita a un villaggio delle tribù Palaung, dove 3-4 famiglie insieme vivono nelle long-houses. Il costume delle donne è rosso e nero e portano 3 cinture in vita di differenti materiali. Rientro a Kengtung, cena in ristorante locale, pernottamento in hotel.

 

10° giorno / le popolazioni del Triangolo d’Oro

Al mattino visita dell’interessante mercato di Kengtung dove si incontrano le tribù locali nei loro costumi che raggiungono il mercato provenendo dai villaggi. Si parte poi per la visita delle tribù più interessanti del Triangolo d'Oro birmano, al di fuori delle zone abitualmente frequentate dai turisti, con usanze e costumi tradizionali affascinanti, ancora non toccati dal consumismo occidentale. Dopo un'ora e mezza di macchina, si inizia un facile trekking che ci permetterà di visitare tre villaggi isolati delle tribù di montagna appartenenti ai gruppi etnici degli Akha, dagli splendidi vestiti e copricapi adorni di monete, alcune datate ai primi del Novecento. L’etnia Eng detti "denti neri" per l'abitudine di masticare betel, utilizza bei monili d’argento, e quindi i Lahu. Pranzo al sacco. Rientro a Kengtung. Cena in ristorante locale. Pernottamento.

 

11° giorno / Kengtung – Yangon – partenza

In mattinata trasferimento in aeroporto e partenza per Yangon. Arrivo e trasferimento in hotel. In serata trasferimento in aeroporto e partenza per il rientro in Italia.

 

12º giorno / Italia

Arrivo in giornata in Italia.

 

                             

 

 

INFORMAZIONI UTILI:

Organizzazione e trasporti - Si utilizzano minibus di varie dimensioni in funzione del numero dei partecipanti. Guida locale di lingua italiana. Accompagnatore dall’Italia a partire da 10 partecipanti.

Disposizioni sanitarie - Non è richiesta alcuna vaccinazione.

Formalità burocratiche - Visto: passaporto con validità 6 mesi dalla data d’ingresso e due fototessere a colori. È necessario consegnarlo ai nostri uffici, almeno 20 giorni prima della partenza, insieme al modulo dati personali che vi faremo pervenire.

Clima - Fresco da ottobre a febbraio, con clima secco e soleggiato.

Notizie varie - La Birmania è un paese con poca tradizione turistica, anche perché per molti anni aveva imposto delle pesanti limitazioni. L’efficienza degli autisti e dei servizi in genere non è certamente paragonabile a quella di altri paesi asiatici; è necessario quindi una certe dose di tolleranza e di pazienza.  In tutti i templi e monasteri bimani si cammina rigorosamente a piedi nudi.

Grado di difficoltà - Viaggio nel complesso comodo e non faticoso. Possibilità di ritardi nei voli aerei interni.

Per vedere la cartina, clicca: http://www.myanmar.it/birmania-myanmar-mappe.htm

Ai partecipanti verranno date ulteriori informazioni e un dossier storico-turistico della Birmania.

 
N.B.
Il circuito può essere effettuato in senso opposto, in funzione degli operativi aerei, senza alterare minimamente le caratteristiche dell’itinerario e delle visite alle località archeologiche.

 

 

 

 

 

 


Angelo Tondini è giornalista e fotografo e ha alle spalle 35 anni di attività, con 250 viaggi in 164 Paesi nei cinque continenti. Allievo del grande Art Kane, ha un archivio personale di 1 milione di diapositive. Nel 1988 è stato il primo uomo occidentale a raggiungere le sorgenti del Fiume Giallo in Cina. Nel 1991 ha vinto in Costarica il premio Expotur come reporter dell’anno e nel 2002 il premio ADUTEI (Enti del Turismo Stranieri) come miglior fotografo. Collabora con editori e riviste di tutto il mondo. È socio NEOS (Giornalisti di Viaggio) e CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).

 

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